Techno, Informazioni

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LoLoMinimalFanatic
view post Posted on 20/5/2010, 22:18     +1   -1




Storia:

Le origini del nome sono da ricercarsi a Detroit, agli inizi degli anni '80. La Detroit Techno è tuttora un genere molto apprezzato, ai cui fondatori la scena attuale deve tutta la sua esistenza: Derrick May, Juan Atkins e Kevin Saunderson fra tutti e nella seconda ondata Jeff Mills, Carl Craig e Richie Hawtin. Techno è l'abbreviazione di Technologic, in quanto trattasi di musica che fa dell'utilizzo di strumenti tecnologici una peculiarità principale.

La differenza sostanziale tra techno (abbreviazione di technologic) e house (da Warehouse, storico locale di Chicago) è che mentre techno definisce un genere da ballo la cui eredità musicale va a ricercarsi nei Kraftwerk ed in altre realtà musicali europee legate in qualche modo al rock, con la caratteristica dell'utilizzo di suono sintetico (generato da segnali e non vibrazioni acustiche), house definisce invece quella musica che nasce invece dal matrimonio tra drum machines e campionamenti di dischi già incisi appartenenti alla scena disco / latina/ black. Questa differenza è l'unica riscontrabile tra quelle che dividono il mondo di techno e house insieme a quella geografica, connotata dall'appartenenza alla scene musicale di Detroit (techno) e Chicago (house) a cavallo dei primi anni '80. In questo aspetto la storia non è priva di aneddoti, primo su tutti quando, durante uno dei famosi incontri di baseball tra Detroit e Chicago i sostenitori della techno bruciarono tonnellate di vecchi vinili disco al grido di "Disco Sucks" (alludendo al gioco di parole tra "Sucks" e Sox di White Sox, il nome della squadra di Chigago).

Negli anni '90 quando la musica elettronica da ballo arriva in Europa con il fenomeno londinese della acid house, quello della hardcore in Olanda, e quando dagli Stati Uniti incominciano ad arrivare produzioni da ballo molto morbide e di chiara matrice funk, il nome techno viene incominciato ad essere usato per definire, rispetto a quello di house, produzioni più aggressive e violente, in linea con la produzione di label come la belga Bonzai, che fa da padrone della scena per tutti i primi anni Novanta.

Bisognerà aspettare la fine degli anni Novanta, quando le produzione dance più violente incominceranno ad essere chiamate tramite definizioni di sottocategoria (Trance, Hardstyle, Hardcore, Progressive) e solo allora techno ritorna la definizione usata per definire la musica elettronica da ballo totalmente indipendente dalle scene musicali black come il funk o la disco, esattamente come si definiva la scena madre della Detroit anni Ottanta. Con i Prodigy, band inglese che si impone sul mercato globale come vera e propria band techno tra il 1994 ed il 1998, i critici musicali dell'ambito rock realizzano quanto forte sia il legame tra questa musica e la loro e cercano di appropriarsi intellettualmente della techno coniando, per esempio, il termine post-rock, termine nel quale rientrano band quasi eslusivamente techno come i Prodigy, Chemical Brothers ed altre.

D'altro canto, ciò che per le masse divide, nel corso degli Novanta, la matrice techno da quella di house è il fattore di appartenza al club (la discoteca) piuttosto che al rave party. Non è un caso che le produzioni che vantano la nascita della scena rave acid house vengono generalmente catalogate nella storia della musica techno e non della musica house. Allo stesso modo, band di musica elettronica come i Prodigy, vengono fuori dalla scena techno in quanto star dei rave parties inglesi. Il legame tra la definizione di techno e il rave è ormai indissolubile: alla fine degli anni 2000, pertanto, non si parla più di musica techno in discoteca a meno che non vi sia un forte collegamento tra il dj e le origini del genere musicale, ad esempio Jeff Mills o altri dj che per storia e appartenenza musicale riprendono la scena della Detroit degli anni Ottanta.

Fondatori:

Meritano spazio coloro che vengono considerati i fondatori della musica Techno, ovvero Derrick May, Juan Atkins e Kevin Saunderson

Dei tre, Juan Atkins fu il primo ad entrare in contatto con la musica, con il gruppo Cybotron. Il primo brano dei Cybotron, "Alleys of your mind" uscì nel 1981, si tratta di una traccia con impostazione electro influenzata dal synth-pop europeo.

Juan Atkins e Rick Davis (l'altro componente dei Cybotron) erano infatuati dalle teorie del sociologo, futurologo, Alvin Toffler, in particolare nelle teorie del Toffler, esposte nel libro: "La terza ondata". Il duo dei Cybotron erano affascinati dalle dichiarazioni del Toffler laddove sosteneva che il futuro sarebbe appartenuto ai "tecno-rinnegati della società": ribelli capaci di asservire la società ai propri scopi. Queste tematiche sono riprese nel primo Album dei Cybotron: "Enter" del 1983, in cui sono inclusi i brani: "Clear", "Cosmic Cars". Subito dopo l'uscita dell'Album, il gruppo fa uscire un 12' pollici dal titolo evocativo, "Techno city"(1984).

Rick Davis decide di far entrare nei Cybotron un chitarrista tale John Howesley che Davis (grande amante di Jimi Hendrix) ribattezzò John 5 (Rick Davis si faceva chiamare "3070" e Juan Atkins "One"), per una svolta rock della band. A questo punto, Juan Atkins, affascinato dalle strumentazioni elettroniche se ne andò e fondò la sua band personale ribattezzata da lui stesso: "Model 500" (un adeguato appellativo non "etnico") e la sua etichetta discografica a sua volta ribattezzata: "Metroplex", con la quale registrò il brano che segnò la nascita della Techno: "No UFO's" (1985).

Juan Atkins, conosce Derrick May e Kevin Saunderson i quali solidarizzano per le comuni preferenze musicali. Questo "bizzarro" trio di afroamericani che vivevano in un sobborgo di Detroit (Belleville), amavano il suono europeo: dal synth-pop inglese dei Visage, Gary Numan, Human League ai teutonici Kraftwerk fino a gruppi italiani italo disco come Capricoro e Klein & M.B.O.

Su queste basi, il trio si divise in vari pseudonimi ed attività imprenditoriali: Derrick May fondò la Transmat records con la quale incise sotto pseudonimo di Rhythim Is Rhythim "Nude Photo" e la celebre "Strings Of Life"; Kevin Saunderson fondò la KMS Records e realizzò vari lavori con vari pseudonimi da Kreem a Reese & Santonio fino al progetto Inner City che rese famosa a livello mondiale la Techno di Detroit con il brano "Big fun" (1988).

La definizione di musica "Techno" venne ufficializzata nel 1988 dalla Virgin Records che decise d'interessarsi della musica house di Detroit, infatti fino ad allora, i brani della scena di Detroit erano catalogati "House". La prima stesura dell'album raccolta che poi divenne, "Techno - The New Dance Sound Of Detroit", era in un primo momento, "The House Sound of Detroit", ma Juan Atkins propose il titolo definitivo con l'appellativo "Techno".

I media cominciarono ad interessarsi alla scena musicale "Techno" di Detroit e in una intervista a Derrick May, egli propose la definizione di techno in una battuta: "Questa musica è come Detroit, uno sbaglio completo. È come George Clinton ed i Kraftwerk bloccati in un ascensore". Rilanciò Juan Atkins con la dichiarazione: "voglio che la mia musica suoni come due computer intercomunicanti, non voglio che sembri una band reale. Deve suonare come se l'avesse fatta un tecnico. Ecco cosa sono io: un tecnico con sentimenti umani".

Struttura

Un brano techno è strutturato in maniera semplice: si tratta solitamente della sovrapposizione progressiva di loop della lunghezza di 1/2, 1, o 2 o più battute, generalmente seguendo numeri pari. Il numero delle battute che costituiscono il loop aumenta a seconda della complessità del brano ricercata dal compositore. È fondamentale la sezione percussiva: un suono basso sintetico che emula la grancassa di batteria tiene generalmente i tempi forti, suoni invece posti sulle frequenze medio-acute tengono i tempi deboli. Bisogna tuttavia stabilire di quale techno si sta parlando poichè se si considerano i primi brani catalogati con tale nome si tratta spesso di brani elettronici sintetici di diverse fattezze strutturali, spesso anche senza base percussiva.


Sottogeneri: Detroit


La Detroit Techno, madre della Techno come oggi la conosciamo, è un genere lontano dal mainstream, e proprio questo ha fatto sì che si preservasse intatta. Si riconoscono nei brani anche di periodi recenti elementi quali suoni di Roland 909, accordi minori - settime con forti riverberi.

Alla fine degli anni ottanta a Detroit ci sono due locali come punto di riferimento della scena elettronica: il "Music Institute" ed il "Shelter". In quest'ultimo confluiscono dj ed artisti dai nomi come John Acquaviva, Kenny Larkin, Dan Bell e del Canadese Richie Hawtin che insieme daranno vita all'etichetta discografica "+ 8". Nel Music Institute vedranno muoversi i primi passi i componenti della futura etichetta e collettivo musicale: "Underground Resistance".

La prima ondata della Detroit techno era influenzata dall'electro, dal synth-pop, mentre la seconda ondata di Detroit techno, si sentiva più vicina ai suoni "Industrial" e dalla Euro Body Music" (o EBM) e di gruppi quali i: "Meat Beat Manifesto", Nitzer Ebb ed i "Front 242". Su queste basi ed influenze musicali ne scaturivano suoni più aspri e duri ed inoltre, il collettivo "Underground Resistance" si presentava con fogge paramilitari prese a prestito dall'immagine dei "Public Enemy" e dai "Front 242" conditi con slogan insurrezionali. Con i loro primi dischi e con brani come "Predator", "Elimination" (su Sonic EP, 1990) e soprattutto con "Riot" prende forma un suono in sintonia con l'Euro-Hardcore europeo. Questa alleanza viene sancita con la pubblicazione della raccolta Album: "Revolution for Change" (1992) dove sono inclusi tutti i loro classici del primo periodo.

Il collettivo musicale "Underground Resistance" (o UR) aveva l'asse portante in: "Mad" Mike Banks, Jeff Mills e Robert Hood. Nel 1992 sia Jeff Mills che Robert Hood abbandonano l'avventura "Underground Resistance" per intraprendere una fortunata carriera musicale solista, lasciando UR al solo Mad Mike Banks.

Mills intraprese una carriera solista che lo porterà ai vertici del mondo techno"realizzando lavori quali tra gli altri si ricordano: Waveform Transmission Vol. 1 (1992), Waveform Transmission Vol. 3 (1994), Kat Moda EP (dove è incluso il celebre brano "The Bells", 1996) e in seguito fondò la sua etichetta discografica a nome di Axis.

Hood, prima di pubblicare un disco dopo la sua dipartita dagli UR aspettò 1 anno, con "Waveform Transmission Vol. 2" sotto pseudonimo di The Vision, poi seguito nel 1994 dal doppio album "Internal Empire" ed infine a breve distanza da "Minimal Nation", quest'ultimi firmati a nome dello stesso Robert Hood. Questi lavori divennero punto di riferimento per il successivo movimento musicale elettronico della "minimal techno".

Mad Mike Banks, continuò le produzioni UR, con una marcata inflenza derivata da letture fantascientifiche, ricerca di altri mondi, riscoperta delle radici. Sul primo versante rientrano i lavori dei fantomatici Drexciya e della saga Red Planet. I Drexciyani sarebbero dei soldati anfibi che lottano per la liberazione del popolo afroamericano, il tutto condito da musiche electro alla luce della techno più cerebrale. I Drexciya da Gerald Donald (poi nei Dopplereffekt), e dal fantomatico James Stinson collaborano anche nel gruppo The Martian il gruppo di Will Thomas che con la saga Red Planet riporta all'ordine del giorno il suono Cosmic Jazz della Sun Ra Orchestra con le lenti techno, ne scaturisce una sorta di Blues Interstellare.

Ancora più marcatamente jazz è il progetto Galaxy 2 Galaxy con il quale Mike Banks mette a frutto le sperimentazioni di Techno Jazz dell'EP Nation to Nation (1991) riesce a produrre due brani che lo fanno entrare nella storia e cioè: Hi-Tech Jazz e Journey Of The Dragons. Il maggiore successo di UR arriverà nel 1999 con il gruppo di DJ Rolando e cioè i: The Aztec Mystic. I quali realizzarono con il brano "Jaguar" il maggior successo commerciale dell'UR. Da ricordare anche i successivi EP targati Underground Resistance quali: Millennium To Millennium (2001), Inspiration / Transition (2002) ed Illuminator (2003).

A Detroit agli albori della seconda ondata esistevano due collettivi musicali: Underground Resistance e Plus 8. La Plus 8 era in gran parte formata da canadesi (John Acquaviva e Dan Bell) momentaneamente trasferiti a Detroit per l'effervescenza musicale della città dei motori, ma continuò la sua epopea techno nell'Ontario in Canada. L'unico membro di Detroit della Plus 8 era Kenny Larkin, il quale sganciatosi dalla Plus 8, realizzò l'album storico su Warp Records Azimuth (1994), seguito poi da Metaphor (1995), due album di rara bellezza.

Si ricordano per finire gli Octave One con i brani I Believe (1990), Aztlan / DayStar Rising (1998), Blackwater (2001); i Suburban Knight di James Pennington con i brani The Art Of Stalking (1990), Nocturbulous Behavior (1993) e per ultimo e non per importanza, si ricorda Carl Craig, il quale a suo nome e con vari pseudonimi divenne il portavoce e l'innovatore della Detroit techno, dirottando la musica techno verso atmosfere più cerebrali ed in taluni casi ai confini con il jazz. Si ricorda di Craig il progetto musicale "Innerzone Orchestra" con il brano "Bug in the Bass Bin" (1992), poi gli Album "Landcruising" (1995) e "More Songs About Food And Revolutionary Art" (1997) ed infine il progetto techno\house dei Paperclip People.


Hardtechno


Techno di origine tedesca, molto veloce (dai 145 ai 165 BPM), in parte simile all'hardgroove, inizialmente presente solo nei paesi del nord-est Europa e nella stessa Germania. Con il passare degli anni cresce anche in Paesi come Italia, Spagna, Belgio e Francia. In Italia i primi gruppi ad aver portato la scena nelle rispettive città sono Cosmo Night (Firenze), RND (Bologna), Funk You (Milano), HardFactory (Napoli) e Family Groove (Cagliari). I dj più importanti della scena hard techno italiana sono Randy, Albert Kraner, Fabio Mc, Giacomo Loff.

Fonte: Wikipedia
 
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